“Quando fai un viaggio, sia leggero il tuo bagaglio: sarai meno stanco e più disposto ad accogliere ciò che ti sarà donato ogni nuovo giorno. ” (Enzo Bianchi; saggista).
È questa la citazione che meglio rappresenta il mio stile di vita, che adotto per
esporre il mio modo di essere al fine di presentarmi: Mi chiamo Sergio, ho 35 anni, sono un libero professionista single e… sono un viaggiatore.
Perché ho scelto di aprire un blog?!
Il senso delle realtà che viviamo per scelta, per caso o destino per chi ci crede, si rivela soltanto nel momento in cui vengono condivise.
Ogni mio passo, ogni porta che aprirò; tutte le strade che percorrerò; le
vetrine dei negozi che ammirerò; i punti di ristoro e i musei che visiterò; ciascuna realtà sarà gettata nel “calderone della condivisione”, dove ognuno è libero di cogliere l’elemento che più sente proprio; il dettaglio che più facilmente permette l’immedesimazione: le mie mani, il mio sguardo, i miei percorsi saranno i vostri.
E allora partiamo! Borsa pronta, vestito in ordine e scarpe allacciate verso una nuova avventura, con la speranza che non sia come l’ultima; già, perché io sono reduce dall’esperienza negativa vissuta in Grecia il mese scorso: catturato dalla bellezza intramontabile del Partenone e immerso nella storia che lo caratterizza, mi sono ritrovato a fine giornata in albergo senza il mio vecchio portafogli, compagno di mille peripezie: segnale che era arrivato il momento di cambiare!
A tal proposito è intervenuto Eduardo, l’amico di una vita che, venuto a conoscenza della mia sventura, al ritorno dalla terra ellenica mi viene a prendere all’aeroporto con questo pacco regalo e un biglietto allegato: “Ai nuovi inizi…!”.
Ed ora eccomi qui, davanti questo dono appena scartato: un portafoglio nero con inserti gialli, una linea talmente accattivante da provocarmi immediata eccitazione e voglia di indossarlo subito; un brand che non avevo mai visto prima: il connubio perfetto tra eleganza e semplicità, arricchito da colori vivaci ed “empatici”.
Caro il mio portafoglio, adesso vieni con me!
Tutto pronto, il morale è a mille; ultima controllata alla lista di oggetti da portare e via, verso la prima meta…il bar sottostante l’appartamento: la tradizione vuole che davanti ad un “Negroni sbagliato” io saluti Eduardo sfidandolo all’ennesima partita a biliardo: l’esito dell’incontro era fin troppo scontato.
Ultimo sorso e via…si parte!